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PENSIONI: CAMERA, 17 DEPUTATI PDL E 1 PD PRESENTANO PROGETTO RIFORMA

(ASCA) - Roma 2 ago - Si e' svolta ieri alla Camera dei Deputati la conferenza stampa di presentazione del Progetto di legge: Delega al Governo per il completamento della riforma del sistema previdenziale mediante la revisione dei requisiti e del metodo di calcolo dei trattamenti di pensione, il riordino degli enti pubblici previdenziali e lo sviluppo delle forme pensionistiche complementari, per iniziativa di deputati del PDL (Cazzola, Lorenzin, Lo Presti, Bergamini, Bernini Bovicelli, Caldoro, Della Vedova, Di Biagio, Antonino Foti, Mazzuca, Mottola, Pelino, Raisi, Santelli, Stracquadanio, Versace, Vignali) e della deputata dei Radicali del Partito Democratico, Elisabetta Zamparutti.

La proposta di legge reca il numero AC 1299. Ecco i principali punti.

ETA' PENSIONABILE - Ripristino dal 2014 di un pensionamento di vecchiaia unificato, valevole per uomini e donne, nel sistema contributivo in una fascia, aperta alle propensioni e ai progetti di vita delle persone, compresa tra 62 e 67 anni di eta', a cui sono riferiti dei coefficienti di trasformazione sottoposti a revisione automatica triennale; resta ferma la possibilita' di andare in pensione con quarant'anni di versamenti; elevazione graduale nel sistema retributivo del requisito anagrafico di vecchiaia delle lavoratrici appartenenti a tutti i regimi da 60 a 62 anni in ragione di un anno ogni due a partire dal 2010; sono fatte comunque salve le normative che prevedano requisiti anagrafici piu' elevati; a fronte dell'elevazione dell'eta' pensionabile sono riconosciute agevolazioni alle lavoratrici per la maternita' e il puerperio (i periodi di astensione dal lavoro valgono il doppio fino ad un massimo di due anni); agevolazione e incentivazione dei contratti a tempo parziale in particolare per i lavoratori e le lavoratrici impegnati in attivita' di cure e di assistenza di propri familiari.

CALCOLO DELLA PENSIONE - Applicazione pro rata con decorrenza dal 1° gennaio 2009 del calcolo contributivo anche ai lavoratori esclusi dalla riforma Dini del 1995; criteri migliorativi per il riconoscimento dell'integrazione al minimo per il coniuge.

PREVIDENZA COMPLEMENTARE - Aumento a 7mila euro all'anno di contribuzione ad una forma di previdenza complementare deducibile fiscalmente per i lavoratori che non dispongono del tfr; possibilita' dei lavoratori parasubordinati di avvalersi dell'equivalente di sei punti di aliquota obbligatoria per poter finanziare una loro posizione di previdenza complementare; possibilita' per chi ha conferito il tfr di ritornare al precedente regime per una sola volta.

RIFORMA DEL SISTEMA - Per i nuovi occupati dipendenti, autonomi e parasubordinati varra' da 2011 un'aliquota contributiva unificata al 24%. Agli stessi sara' erogato un trattamento di base a carico della fiscalita' generale.

RIFORMA DEGLI ENTI - Tre ''Poli'', mutamento della governance con l'abolizione dei CIV e il coinvolgimento delle parti sociali nei CdA; semplificazione degli organismi centrali e periferici; istituzione presso l'Inps del Casellario delle prestazioni e dei servizi assistenziali; testo Unico in materia di previdenza. red/mcc/ss 021413 AGO 08 NNNN




 
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