
Roma, 15 settembre 2006
Il mancato acquisto dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano da parte dell’Inail, di cui se ne parla in questi giorni sulla stampa nazionale, è emblematico dell’approssimazione con la quale è stata gestita dall’allora Ministro del Lavoro Maroni la politica degli investimenti dell’Istituto. Maroni a suo tempo aveva pesantemente intaccato l’autonomia gestione dell’Inail, attraverso un provvedimento normativo inserito nella Finanziaria 2005, con il quale sottraeva precise competenze al CIV.
Sotto accusa è il piano degli investimenti licenziato dal CdA il 30 agosto 2005 per un importo complessivo di circa 3.8 miliardi di €, che è rimasto praticamente inattuato in quanto mancante della necessaria copertura finanziaria che il precedente Esecutivo si era impegnato a reperire nell’ambito della legge finanziaria 2006.
Il Consiglio di Indirizzo e di Vigilanza, in più occasioni, aveva avuto modo di manifestare apertamente e chiaramente le proprie perplessità circa l’approvazione di un piano, sotto sollecitazione di input governativi, di investimenti di portata rilevante e comunque largamente superiore alle effettive disponibilità di cassa (bilancio di previsione 2005) stimate in 141 milioni di Euro.
“ Mi auguro – dichiara il Presidente del Consiglio di Indirizzo e di Vigilanza Giovanni Guerisoli – che l’attuale Esecutivo ponga rimedio agli errori del precedente Governo e restituisca all’Inail l’autonomia, fondamentale per garantire la natura sociale degli investimenti che debbono assicurare un rendimento in grado di ricostituire le riserve tecniche necessarie per garantire il pagamento delle rendite agli infortunati e per uno sblocco totale e/o parziale delle ingenti somme giacenti presso il Ministero del Tesoro”.