"Dopo il Ministro dell’Economia - che ha sottratto con il F.I.P. all’Inail sedi per un importo complessivo di 245 mln di Euro, provocando all’Istituto perdite immediate per 145 mln di Euro (e questo è il motivo per cui il Consiglio di Indirizzo e di Vigilanza ha deciso di ricorrere al TAR del Lazio) - anche il Ministro Alemanno vuole utilizzare la “cassaforte” dell’ Ente, questa volta, per reperire le risorse finanziarie da destinare al rilancio del sistema competitività. Il Ministro dell’Agricoltura - evidentemente male informato - ignora che i 3 miliardi di Euro di mancati investimenti sono puramente virtuali, trattandosi di risorse non spese negli esercizi precedenti. Se il Ministro Alemanno vuole liberare risorse finanziarie da destinare alla competitività dovrebbe farsi parte attiva nei confronti del Ministro dell’Economia, allo scopo di rimuovere i gravosi vincoli alla politica degli investimenti dell’Istituto, obbligato a depositare in un conto infruttifero acceso presso lo stesso Ministero le somme eccedenti i 258 mln di Euro. Attualmente le risorse non utilizzate dell’Inail (e sulle quali l’Istituto non percepisce alcun rendimento) ammontano a 6,5 mld di Euro. Il Ministro Gianni Alemanno, inoltre, dovrebbe sapere che la politica degli investimenti è essenziale per l’Inail, per la sua natura assicurativa. Infatti, se questa viene meno si mette a repentaglio l’equilibrio economico-finanziario e con esso il pagamento delle rendite agli assistiti. E’ quindi evidente che qualsiasi ipotesi che riguardi l’Inail deve ricevere il consenso di tutte le Parti Sociali ed assicurare un rendimento che permetta all’Istituto di ricostituire le riserve".
Fonte: Inail
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